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Regno di Thailandia

 

it.wikipedia.org
Capitale Bangkok
Superficie 513.120 km² (51º)
Popolazione 69.122.234 ab. (2012) (19º)
Densità 135 ab./km²
La Thailàndia (anche italianizzata Tailandia[4], in lingua thailandese ประเทศไทย Prathet Thai), ufficialmente Regno di Thailandia (in thai ราชอาณาจักรไทย Ratcha Anachak Thai) è uno Stato del sud-est asiatico, confinante con Laos e Cambogia a est, golfo di Thailandia e Malesia a sud, con il mare delle Andamane e la Birmania a ovest, e con Birmania e Laos a nord.La Thailandia è nota anche come Siam (in lingua thai: สยาม, trascrizione IPA /saˈja:m/), che fu il nome ufficiale della nazione fino al 24 giugno 1939 e venne anche utilizzato dal 1945 fino all'11 maggio 1949, data della definitiva assunzione dell'attuale denominazione.La parola Thailandia deriva da thai (ไทย o ไท) aggettivo che significa "libero" o "indipendente" nella lingua thailandese. Alcuni abitanti, ed in particolare la considerevole minoranza cinese, continuano ad usare il nome Siam.
Bandiera
 

Geografia

Con i suoi 513.120 km² di superficie, la Thailandia è il 51º stato del mondo per estensione. È paragonabile per dimensioni alla Spagna.Il paese è sede di distinte regioni geografiche. La Thailandia del Nord è montagnosa ed ospita il Doi Inthanon, il rilievo più alto del paese con i suoi 2.576 metri; una serie di catene montuose la separa ad ovest dalla Birmania ed il fiume Mekong fa da confine a nordest con il Laos. La Thailandia del Nordest, chiamata anche Isan, è costituita dall'altopiano di Khorat; anch'essa è separata dal Laos a nord e ad est dal Mekong, mentre una serie di basse catene montuose ne segnano i confini meridionale e occidentale. A sud dell'Isan, la catena dei monti Dângrêk segna il confine con la Cambogia.Il centro della nazione è dominato dalla valle in gran parte pianeggiante del fiume Chao Phraya, che si getta nel golfo del Siam; la parte occidentale è contrassegnata da catene montuose che fanno da confine con la Birmania e quella orientale dai monti Cardamomi, che demarcano il confine con la Cambogia. La Thailandia del Sud si estende lungo la penisola malese, che è attraversata dalla catena dei monti Titiwangsa ed ha il suo punto più stretto nell'istmo di Kra, nei pressi di Ranong, dove termina a sud il confine tra la Thailandia e la Birmania.Sul golfo del Siam e sul mare delle Andamane sono presenti molte isole dotate di attrezzature turistiche all'avanguardia, che rappresentano una delle principali fonti di ricchezza del paese.Il clima locale è di tipo tropicale e caratterizzato dalla presenza dei monsoni. Tra metà maggio e settembre si assiste ad un monsone sudoccidentale caratterizzato da grande piovosità, caldo e nuvolosità. Tra novembre e metà marzo si assiste invece al manifestarsi di un monsone asciutto e freddo di nordest. La parte peninsulare meridionale è invece calda e umida. Accanto alla capitale Bangkok, le città principali sono Chiang Mai, Pattaya, Nakhon Ratchasima, Khon Kaen, Udon Thani, Nakhon Sawan, Chiang Rai, Surat Thani, Phuket town e Hat Yai (Provincia di Songkhla).

 

Clima

Il clima della Thailandia è molto peculiare, perché può essere suddiviso in tanti microclimi. Questo a causa della particolare forma geografica del paese che si sviluppa in senso meridiano. Le temperature variano in ragione delle zone. Ad esempio, nella Thailandia centrale, settentrionale e orientale la stagione fredda va da metà ottobre a gennaio, durante la quale le temperature scendono fino ai 15 °C. La stagione calda intercorre tra febbraio e aprile con temperature che arrivano anche a 40 °C. Infine la stagione delle piogge ha inizio a giugno e termina a ottobre con temperature che arrivano a toccare anche lo zero. Nelle aree meridionali la stagione fredda è più breve, dal momento che il monsone che soffia sulle regioni che si affacciano sul Mar delle Andamane fa sì che le piogge terminino un paio di mesi dopo rispetto al resto del Paese.Il clima della Thailandia è tropicale monsonico e vi si possono distinguere 3 stagioni:un periodo fresco e asciutto, da novembre a febbraio, quando soffia il monsone nord-occidentale.un periodo molto caldo, da marzo a metà maggio.La stagione delle piogge, da maggio a novembre, determinata dal monsone sud-occidentale.Nella parte più meridionale della Thailandia la stagione delle piogge è ancora più prolungata

 

Popolazione - Demografia - Etnie

La popolazione è prevalentemente rurale, si concentra quindi nelle zone di campagna, dove attualmente vive circa il 40% della popolazione. La densità è di 35 abitanti per chilometro quadrato. La Thailandia conta circa 66 milioni di abitanti. Tra il 1960 e il 1970 le numerose nascite hanno portato a un'età media di 25/30 anni.L'etnia Thai fa parte della grande famiglia dei Tai-Kadai i cui stanziamenti si estendevano dall'Assam all'isola di Hainan, e dal Sichuan al sud dell'odierna Thailandia. Ne fanno parte anche gli Ahom nell'Assam, gli Shan nella Birmania settentrionale, i Lao in Laos e in Thailandia, i Tày in Laos e Vietnam, i Nung in Vietnam, ed i Dai e gli Zhuang in Cina. Questi popoli hanno in comune l'origine della lingua, alcune tradizioni e feste, e professano quasi tutti il Buddhismo Theravada. Il popolo dei Thai si suddivide in quattro grandi sottogruppi: Thai centrali, nord-orientali (anche detti "Isan"), settentrionali e meridionali. I Thai centrali hanno a lungo dominato il paese dal punto di vista politico, economico e culturale, pur rappresentando solo 1/3 circa dell'intera popolazione ed essendo così di poco superati in numero dai Thai nord-orientali. A seguito dei processi di scolarizzazione e di formazione di un'identità nazionale, oggi gran parte dei thailandesi parla, accanto ai propri dialetti locali, anche la lingua thailandese ufficiale che è quella dei Thai centrali.La principale minoranza non-Thai è rappresentata dai cinesi, che hanno storicamente giocato un ruolo molto importante nell'economia, specie se rapportato alla loro consistenza numerica. Molti di essi sono ormai perfettamente assimilati alla cultura thailandese e hanno perciò abbandonato il loro centro principale, la Chinatown di Bangkok.Altri gruppi etnici minoritari sono i malesi (lungo il confine meridionale), i mon, i khmer e alcune tribù delle colline. Con la fine della guerra in Vietnam, molti vietnamiti trovarono rifugio in Thailandia, specie nelle regioni nord-orientali

 

Religioni in Thailandia

Stando all'ultimo censimento (2000), il 95% circa dei Thai professa il buddhismo Theravāda. Seguono i musulmani (4,6%), concentrati nel sud del Paese e rappresentati in particolare dalla minoranza malese. I cristiani, soprattutto cattolici, costituiscono invece lo 0,75% della popolazione. Nelle città vi sono infine esigue minoranze di sikh e hindu, nonché una piccolissima comunità ebraica risalente al XVII secolo. Tra i membri delle varie etnie tribali, la fede principale è l'Animismo

 

Lingue

Lingua nazionale è il thai, scritto con un proprio alfabeto. Numerosi e molto diffusi sono i dialetti thai, nel nord-est del paese è diffusa la lingua isan, molto simile a quella lao, sia l'una che l'altra sono mutualmente intelligibili con il thailandese. Le minoranze etniche utilizzano i propri idiomi (soprattutto mon e khmer). Sebbene sia ampiamente insegnato nelle scuole, l'inglese non è molto diffuso, specie nelle regioni più remote

 

Suddivisione amministrativa della Thailandia

 

La Thailandia è suddivisa in 76 province (in lingua thai: จังหวัด, traslitterazione RTGS: changwat). L'area metropolitana della capitale Bangkok è una zona a statuto speciale, e viene considerata come la 77ª provincia, poiché è amministrata allo stesso livello delle altre. Il sistema di suddivisione amministrativa in 77 province è quello ufficiale adottato dal dipartimento governativo dell'Istituto Reale di Thailandia.Le province thailandesi vengono di seguito riportate secondo l'appartenenza geografica alle regioni del paese. Le regioni non sono enti amministrativi ed esistono vari sistemi di suddivisione in regioni (viene qui utilizzato quello a 6 regioni) 

Nord
  1. Chiang Mai (เชียงใหม่)
  2. Chiang Rai (เชียงราย)
  3. Lampang (ลำปาง)
  4. Lamphun (ลำพูน)
  5. Mae Hong Son (แม่ฮ่องสอน)
  6. Nan (น่าน)
  7. Phayao (พะเยา)
  8. Phrae (แพร่)
  9. Uttaradit (อุตรดิตถ์)
Ovest
  1. Kanchanaburi (กาญจนบุรี)
  2. Phetchaburi (เพชรบุรี)
  3. Prachuap Khiri Khan (ประจวบคีรีขันธ์)
  4. Ratchaburi (ราชบุรี)
  5. Tak (ตาก)

Nordest

  1. Amnat Charoen (อำนาจเจริญ)
  2. Buri Ram (บุรีรัมย์)
  3. Chaiyaphum (ชัยภูมิ)
  4. Kalasin (กาฬสินธุ์)
  5. Khon Kaen (ขอนแก่น)
  6. Loei (เลย)
  7. Maha Sarakham (มหาสารคาม)
  8. Mukdahan (มุกดาหาร)
  9. Nakhon Phanom (นครพนม)
  10. Nakhon Ratchasima (นครราชสีมา)
  11. Nong Bua Lamphu (หนองบัวลำภู)
  12. Nong Khai (หนองคาย)
  13. Roi Et (ร้อยเอ็ด)
  14. Sakon Nakhon (สกลนคร)
  15. Si Sa Ket (ศรีสะเกษ)
  16. Surin (สุรินทร์)
  17. Ubon Ratchathani (อุบลราชธานี)
  18. Udon Thani (อุดรธานี)
  19. Yasothon (ยโสธร)
  20. Bueng Kan (บึงกาฬ)
Centro
  1. Ang Thong (อ่างทอง)
  2. Phra Nakhon Si Ayutthaya (พระนครศรีอยุธยา)
  3. Bangkok (Krung Thep Maha Nakhon) (กรุงเทพมหานคร) zona a statuto speciale
  4. Chai Nat (ชัยนาท)
  5. Kamphaeng Phet (กำแพงเพชร)
  6. Lop Buri (ลพบุรี)
  7. Nakhon Nayok (นครนายก)
  8. Nakhon Pathom (นครปฐม)
  9. Nakhon Sawan (นครสวรรค์)
  10. Nonthaburi (นนทบุรี)
  11. Pathum Thani (ปทุมธานี)
  12. Phetchabun (เพชรบูรณ์)
  13. Phichit (พิจิตร)
  14. Phitsanulok (พิษณุโลก)
  15. Sukhothai (สุโขทัย)
  16. Samut Prakan (สมุทรปราการ)
  17. Samut Sakhon (สมุทรสาคร)
  18. Samut Songkhram (สมุทรสงคราม)
  19. Saraburi (สระบุรี)
  20. Sing Buri (สิงห์บุรี)
  21. Suphan Buri (สุพรรณบุรี)
  22. Uthai Thani (อุทัยธานี)
Est
  1. Chachoengsao (ฉะเชิงเทรา)
  2. Chanthaburi (จันทบุรี)
  3. Chonburi (ชลบุรี)
  4. Prachin Buri (ปราจีนบุรี)
  5. Rayong (ระยอง)
  6. Sa Kaeo (สระแก้ว)
  7. Trat (ตราด)

Sud

  1. Chumphon (ชุมพร)
  2. Krabi (กระบี่)
  3. Nakhon Si Thammarat (นครศรีธรรมราช)
  4. Narathiwat (นราธิวาส)
  5. Pattani (ปัตตานี)
  6. Phang Nga (พังงา)
  7. Phatthalung (พัทลุง)
  8. Phuket (ภูเก็ต)
  9. Ranong (ระนอง)
  10. Satun (สตูล)
  11. Songkhla (สงขลา)
  12. Surat Thani (สุราษฎร์ธานี)
  13. Trang (ตรัง)
  14. Yala (ยะลา)
Economia

Nel corso del 2013 il tasso di disoccupazione è risultato inferiore all'1%.

Quasi il 70% dell'intera popolazione thailandese è costituito da agricoltori, che coltivano una terra alluvionale così ricca che la Thailandia è al primo posto nel mondo per l’esportazione di tapioca, al secondo per quella di riso e di caucciù, al terzo per quella di ananas in scatola. Inoltre questo paese è tra i principali esportatori di zucchero, granoturco e stagno. In via di sviluppo sono l’industria dell’abbigliamento e l’elettronica. In via di incremento il turismo internazionale che si concentra, in particolar modo, nella zona costiera.

La moneta locale è il Baht thailandese, che nel 1997 venne pesantemente svalutato in seguito ad una grave crisi economica, dando il via ad un effetto domino che fu una delle cause della famosa crisi delle "tigri asiatiche".

Tradizionalmente la pesca viene fatta sulla tipica imbarcazione, la Kolae.

Agricoltura in Thailandia

Gli sviluppi in agricoltura dal 1960 hanno sostenuto la transizione della Thailandia verso un'economia industrializzata. Nel 2008 l'agricoltura, silvicoltura e pesca hanno contribuito 8,4 per cento del PIL; nelle zone rurali, i lavori agricoli forniscono lavoro. La Thailandia è uno dei primi esportatori mondiali di riso, e un grande esportatore di gamberetti. Altre coltivazioni includono noci di cocco, mais, gomma, soia, canna da zucchero e tapioca.

Nel 1985 la Thailandia ha designato il 25 per cento della sua superficie per la protezione delle foreste e del 15 per cento per la produzione di legname. Le foreste sono state scelte per la conservazione e la ricreazione della fauna e della flora, mentre le foreste di legname sono disponibili per il settore forestale. Tra il 1992 e il 2001, le esportazioni di tronchi e legname sono aumentate da 50.000 a 2.000.000 di metri cubi all'anno.

L'epidemia di influenza aviaria regionale contratta della Thailandia dal settore agricolo nel 2004, e lo tsunami del 26 dicembre hanno devastato il settore della pesca west-coast.

Nel 2005 e nel 2006, il PIL agricolo è calato del 10 per cento.

Nel settore agricolo, il riso è l’alimento base, ed è coltivato nelle pianure del Chao Phraya e del Mekong. Mais e manioca sono gli altri due prodotti coltivati nel paese. Banane, caffè, tabacco, ananas, canna da zucchero e iuta sono le colture da piantagione principali, mentre la ricca vegetazione della Thailandia fornisce vari tipi di legname pregiato, come il teak, il sandalo, il sapan e l’ebano.

Industria

Nel 2007 l'industria ha contribuito con il 43,9 per cento del PIL, impiegando il 14 per cento della forza lavoro. L'industria è cresciuta a un tasso medio annuo del 3,4 per cento nel periodo 1995-2005. Il sottosettore più importante del settore è la produzione, che rappresentano il 34,5 per cento del PIL nel 2004.

La Thailandia sta diventando un centro per la produzione di automobili per l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) di mercato. Nel 2004 la produzione di automobili ha raggiunto 930.000 unità, più del doppio di quanto nel 2001. Toyota e Ford sono attive in Thailandia, e l'espansione del settore automobilistico ha aumentato la produzione di acciaio nazionale. L'industria elettronica della Thailandia è frenata dalla concorrenza di Malesia e Singapore, mentre quella tessile la concorrenza di Cina e Vietnam.

La Thailandia esporta prodotti elettronici, caucciù e autoveicoli. Vestiario e calzature, diamanti e preziosi, derivati del petrolio, in aggiunta a riso, crostacei e molluschi, sono gli altri prodotti più esportati dalla Thailandia.

 

STORIA DELLA THAILANDIA

 

 

 
https://it.wikipedia.org/wiki/Turismo_in_Thailandia 

 

Il turismo in Thailandia rappresenta uno dei fattori più importanti dell'economia nazionale. Nel corso del 2013 si stima che il turismo abbia contribuito direttamente con il 9% del PIL complessivo della nazione; ma quando vengono compresi anche gli effetti indiretti provenienti dal turismo internazionale, viene a rappresentare fino il 20,2% del Pil[1]. Il 1º giugno 2013, la rivista TIME ha riportato che Bangkok è stata identificata dal "Global Destination Cities Index" come la città più visitata al mondo durante l'anno in corso, mentre l'Aeroporto Internazionale di Bangkok-Suvarnabhumi è stato nello stesso lasso di tempo quello dotato di un maggior numero di coordinate geografiche di posizione su Instagram[2][3]. L'Autorità del Turismo thailandese utilizza lo slogan "Amazing Thailand" per promuovere la il paese a livello globale.
 

Panoramica

Tra le ragioni preponderanti della crescita del turismo a partire dagli anni '60 sono stati il clima politico stabile e lo sviluppo della capitale quale crocevia del trasporto aereo internazionale; l'industria alberghiera e il settore della vendita al dettaglio hanno subito una fase di rapida espansione proprio a causa della domanda turistica. Il tutto è stato potenziato anche dall'apporto degli Stati Uniti, il cui personale ha iniziato ad giungere proprio allora per le fasi periodiche di "R & R" (nel gergo del glossario militare sta per "riposo e relax" durante la guerra del Vietnam[4].

In concomitanza, il turismo di massa internazionale ha avuto una forte impennata nello stesso periodo a causa sia del tenore di vita acquisito, con un maggior numero di persone che potevano usufruire di tempo libero, sia dei miglioramenti nella tecnologia che hanno permesso di viaggiare lontano, più velocemente, in modo più economico e in numero maggiore; tutte cose sintetizzate perfettamente dal Boeing 747 che per primo ha volato commercialmente nei primi anni '70[5]. La Thailandia è stato uno dei primi paesi in Asia a capitalizzare su questa - allora - nuova tendenza.

Il numero dei turisti è velocemente cresciuto da 336.000 visitatori stranieri e 54.000 soldati (per "R & R") nel 1967[4] a oltre 26 milioni di ospiti internazionali che visitano la Thailandia nel 2013[6]. La durata media della loro permanenza nel 2007 è stato 9,19 giorni, generando un reddito stimato in 547 miliardi di baht, circa 11 miliardi di euro[7]. Nel 2013, la Thailandia è stata la "destinazione turistica" situata al 10º posto nella classifica del turismo mondiale, con 26,5 milioni di arrivi internazionali[8].

Nel 2008, Bangkok era al 3º posto, alle spalle di Londra e New York, nella lista dell'"Euromonitor International" sulle "Top City Destinations" con 10.209.900 visitatori, Pattaya al 23° con 4.406.300 visitatori, Phuket al 31° con 3.344.700 visitatori, e Chiang Mai classificato al 78º posto con 1.604.600 visitatori[9]. Il "Global Destination Cities Index" redatto dalla MasterCard Worldwide Corporation, ha classificato Bangkok come la "città di destinazione top per gli arrivi di visitatori internazionali", mentre Londra e Parigi erano rispettivamente al secondo e al terzo posto[2].

Nel 2014, il 59% dei visitatori proveniva dall'Asia orientale. Il maggior numero di turisti occidentali invece erano quelli provenienti da Russia (6,5%), Regno Unito (3,7%), Australia (3,4%) e Stati Uniti d'America (3,1%)[10]. Circa il 55% dei turisti in Thailandia sono visitatori di ritorno. Il periodo di picco negli arrivi è durante le vacanze di Natale e Capodanno.

Nel 2014, 4,6 milioni di visitatori provenienti dalla Repubblica popolare cinese si sono recati in Thailandia[10]. Si stima che il turista medio cinese rimanga nel paese per una settimana e spendendo tra i mille e i 1.300 dollari USA a persona, per viaggio[11]. Secondo l'autorità per il turismo thailandese il numero dei turisti cinesi è aumentato del 93% nel primo trimestre del 2013, con un aumento che è stato attribuito alla popolarità del film cinese "Lost in Thailand", che è stato girato nella provincia settentrionale di Chiang Mai. I mass media cinesi hanno affermato che la Thailandia ha superato oramai Hong Kong come destinazione top per i suoi cittadini durante le festività del Primo Maggio 2013[12]. L'enorme afflusso di turisti dalla Cina non è stato senza i suoi lati negativi; la gente del posto non ha mancato di lamentarsi del fatto che molti visitatori cinesi sono culturalmente insensibili e maleducati: questo ha portato il governo thailandese a pubblicare in lingua mandarino un "manuale di galateo" da far distribuire ai turisti cinesi[13].

Anche il turismo interno è cresciuto in maniera significativa negli ultimi dieci anni; i ricavi provenienti da esso sono difatti passati da 188 miliardi di baht nel 1998 a 380 miliardi (circa € 7800000000) nel 2007[7].

I turisti asiatici in primo luogo visitano la Thailandia soprattutto per Bangkok e le sue bellezze storiche, naturali, culturali situate nelle immediate vicinanze. I turisti occidentali invece, oltre a visitare la capitale e dintorni, in aggiunta in molti dei loro viaggi si spingono fino alle spiagge del sud e nelle isole. Il nord è la destinazione principale per il trekking e i "viaggi d'avventura" in direzione dei territori abitati dai gruppi etnici minoritari all'interno delle montagne boscose. La regione che ospita il minor numero di turisti è l'Isan o Thailandia del Nordest. Per poter accogliere i visitatori al meglio delle possibilità il governo thailandese ha istituito una polizia turistica separata con uffici nelle maggiori aree turistiche ed il proprio numero di telefono di emergenza centrale[14].

Anche il turismo sessuale contribuisce ad a far crescere i numeri di arrivi; pur se ufficialmente illegale, la prostituzione in Thailandia è monitorata e regolata dal governo per arginare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e per evitare eccessi. La prostituzione a fini di catering rivolta a stranieri si crede possa essere circa il 20% del totale del mondo della prostituzione in Thailandia, ed è concentrata in pochi grandi quartieri a luci rosse, come quelli di Pattaya e Patpong, oltre alla spiaggia di Patong[15].

Thailandia ha cominciato ad avere un aumento della concorrenza da quando il Laos, la Cambogia ed il Vietnam hanno aperto le proprie frontiere al turismo internazionale a cavallo tra gli anni '80 e '90. Destinazioni come Angkor Wat, Luang Prabang e Halong Bay attualmente contestano l'ex monopolio della Thailandia nella regione d'Indocina. Per contrastare questo fenomeno, la Thailandia si rivolge a mercati di nicchia come le vacanze di golf, o quelle vacanze in combinazione con il cosiddetto "turismo della salute". Il paese ha inoltre anche in programma di diventare il fulcro per il turismo buddista[16].

Crisi politica 2013-14

Al principio del 2014 l'industria del turismo thailandese ha sofferto a causa dei disordini politici scoppiati nel mese di ottobre 2013. La chiusura degli uffici governativi di Bangkok il 13 gennaio 2014 a seguito delle grandi manifestazioni anti-governativi, ha indotto alcuni turisti ad evitare accuratamente la capitale thailandese. La TAT ha previsto che il numero di arrivi potrebbe scendere di circa il 5% nel primo trimestre del 2014; anche le entrate del turismo sono previste i forte calo in questa stagione[17].

Arrivi turistici nel 2014 sono stati pari a 24,7 milioni, in calo del 6,6% dal 2013, mentre i ricavi derivanti dal turismo in calo del 5,8% rispetto all'anno precedente. Kobkarn Wattanavarangkul, Ministro del Turismo e dello Sport della Thailandia, ha attribuito il calo alla crisi politica nel primo semestre del 2014, che ha dissuaso molti potenziali visitatori a recarsi nel paese. I funzionari del turismo hanno inoltre sottolineato la drammatica diminuzione del valore del rublo russo che ha danneggiato le economie delle destinazioni popolari russe come Phuket e Pattaya

 
 
Anno Arrivi  % Cambiamento
2014 24,779,768 −6.66%
2013 26,546,725 +18.8%
2012 22,353,903 +15.98%
2011 19,230,470 +20.67%
2010 15,936,400 +12.63%
2009 14,149,841 −2.98%
2008 14,584,220 +0.83%
2007 14,464,228 +4.65%
2006 13,821,802 +20.01%
2005 11,516,936 −1.15%
2004 11,650,703 no data
 
FLUSSI TURISTICI IN THAILANDIA

 

  Nazione 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006
* ASEAN 6,620,231 7,396,297 6,253,480 5,594,577 4,534,235 3,968,579 3,971,429 3,520,051 3,389,342
1  Cina 4,623,806 4,705,173 2,789,345 1,721,247 1,122,219 777,508 826,660 907,117 949,117
2  Malesia 2,644,052 2,996,071 2,560,963 2,500,280 2,058,956 1,757,813 1,805,332 1,540,080 1,591,328
3  Russia 1,603,813 1,736,990 1,317,387 1,054,187 644,678 336,965 324,120 277,503 187,658
4  Giappone 1,265,307 1,537,979 1,371,253 1,127,893 993,674 1,004,453 1,153,868 1,277,638 1,311,987
5  Corea 1,117,449 1,297,200 1,169,131 1,006,283 805,445 618,227 889,210 1,083,652 1,092,783
6  India 946,249 1,049,856 1,015,865 914,971 760,371 614,566 536,964 536,356 459,795
7  Laos 934,253 1,106,080 951,090 891,950 715,345 655,034 621,564 513,701 276,207
8  UK 909,335 906,312 870,164 844,972 810,727 841,425 826,523 859,010 850,685
9  Singapore 864,681 936,477 821,056 682,364 603,538 563,575 570,047 604,603 687,160
10  Australia 835,517 907,868 930,599 829,855 698,046 646,705 694,473 658,148 549,547
11  USA 764,745 826,350 767,420 681,748 611,792 627,074 669,097 681,972 694,258
12  Germania 717,631 744,363 681,566 619,133 606,874 573,473 542,726 544,495 516,659
13  Francia 632,242 614,455 572,996 515,572 461,670 427,067 398,407 373,090 321,278
14  Vietnam 557,135 787,301 617,804 496,768 380,368 363,029 338,303 237,672 227,134
15  Cambogia 553,809 468,366 424,766 265,903 146,274 96,586 85,790 99,945 117,100
16  Indonesia 508,171 589,079 448,748 370,795 286,072 227,205 247,930 237,592 219,783
17  HKong 483,883 581,871 472,699 411,834 316,476 318,762 337,827 367,862 376,636
18  Taiwan 392,758 503,157 394,475 447,610 369,220 362,783 393,176 427,474 475,117
19  Filippine 338,055 326,245 288,889 268,375 246,430 217,705 221,506 205,266 198,443
20  Svezia 324,780 337,812 350,565 373,856 355,214 350,819 392,274 378,387 306,085
 

THAILAND ARCHITECTURE

 

 
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